pubblicato 15 ott 2013, 02:33 da Utente sconosciuto
Articolo pubblicato sulla Repubblica Affari e Finanza il 23 Settembre 2013
Bus o bici, decide lo smartphone è lui il moderno Cicerone in cittàSMARTY È IL PROGETTO ECO CHE COINVOLGE UNA PLURALITÀ DI SOGGETTI A FIRENZE. IMMETTENDO LA DESTINAZIONE UNA APP INDICHERÀ PERCORSI E MEZZI DA UTILIZZARE IN BASE ALLA SITUAZIONE DEL MOMENTO
Milano L o smartphone come un Cicerone moderno, che rielabora le informazioni sul traffico e aiuta a risparmiare tempo ed emissioni inquinanti durante gli spostamenti. A Firenze, istituzioni e aziende private sono al lavoro su Smarty, nome che sta per Smart Transport for Sustainable City. Il progetto punta a realizzare una piattaforma Ict di servizi innovativi per la mobilità promuovendo l’utilizzo di sistemi di trasporto flessibili come bus e car pooling, car e bike sharing, integrati con i sistemi di trasporto tradizionali. «I dati provenienti dalle centrali di monitoraggio traffico, che gli enti locali hanno messo a disposizione per la fase di progettazione, vengono elaborati alla luce delle esigenze di spostamento dei cittadini e forniscono soluzioni intelligenti per i trasporti», spiega Maurizio Bottaini, presidente e amministratore delegato di Softec, capofila del progetto (con dieci addetti impegnati full-time in questa attività su un totale di 110 in organico) che coinvolge anche altre aziende del territorio (Bassilichi, Almaviva e Kkt) e l’Università di Firenze e l’Università di Pisa. Partendo da un bando della Regione Toscana per la ricerca e lo sviluppo, si è formato un gruppo di lavoro composto da realtà con differenti specializzazioni, che hanno investito complessivamente circa 3,265 milioni (a fronte di un contributo della Regione di circa 1,25 milioni di euro) per studiare un sistema di trasporto sostenibile capace di andare al di là di singoli interventi, in modo da fornire una risposta globale al problema “traffico”. Così, se il navigatore auto fornisce una risposta a chi ha bisogno di andare da un punto all’altro della città, Smarty fornirà un ventaglio di soluzioni per raggiungere la medesima destinazione integrando spostamenti in automobile (lo stretto necessario), con autobus o treno e bici, per consentire una mobilità più attenta all’impatto ambientale. Softec, società quotata sull’Aim Italia e specializzata in attività di consulenza e nello sviluppo di soluzioni tecnologiche, ha messo a disposizione del progetto le sue competenze focalizzate sul versante del Web 2.0 e della mobilità. «La sfida che ci siamo prefissati con Smarty è la possibilità di offrire soluzioni alternative per non subire le problematiche legate al traffico e personalizzate in virtù delle esigenze dei singoli utilizzatori», precisa Bottaini. Questo significa che gli smartphone agiranno su un duplice piano: forniranno informazioni sugli spostamenti usuali e diventeranno gli strumenti per ottenere consigli sulla infomobilità. Tramite l’applicazione sarà possibile programmare percorsi multiobiettivo pianificati o in tempo reale, che tengano conto della situastema zione di traffico, di eventuali ritardi e della disponibilità di mezzi non di linea come il car pooling o modalità di trasporto alternative come il bike sharing. Dal punto di vista tecnologico, Smarty si basa su un’architettura all’interno della quale tutte le funzioni sono organizzate come servizi indipendenti, con interfacce che possono essere chiamate in una sequenza definita, in modo da generare dei processi. E l’interscambio e la comunicazione fra le componenti avvengono tramite gli Esb (Enterprise Service Bus) middleware, che permettono di integrare le diverse tecnologie utilizzate. La sfida più grande di Smarty riguarda l’acquisizione, in tempo reale, di grandi quantità di dati e lo sviluppo di tecniche di data mining, con algoritmi di ottimizzazione e previsionali, al fine di interpretare i parametri di mobilità e ambientali. Queste informazioni risulteranno utili agli stessi enti locali coinvolti, che potranno disporre di una banca dati per programmare e pianificare interventi infrastrutturali sui trasporti e monitorarli. La raccolta di informazioni personali, condotta per altro in via continuativa, potrebbe sollevare problemi di privacy, ma Bottaini precisa che «i dati arriveranno in maniera aggregata al siinformatico, che li elaborerà per fornire risposte globali. Spetterà poi al singolo utente personalizzare l’applicazione presente sul proprio smartphone per ottenere soluzioni in linea con le proprie esigenze. Per altro, i dati non saranno utilizzati al di là di questo contesto». Quanto alle tempistiche, il progetto è a metà strada: «Siamo partiti lo scorso autunno e consegneremo il prototipo a settembre 2014», risponde il presidente di Softec, che sottolinea il rilievo che assumeranno i cittadini nella buona riuscita di una simile iniziativa. «Contiamo di creare un social network che aiuti i membri delle comunità coinvolte in progetti di mobilità sostenibile e che li sproni a confrontarsi per proporre soluzioni volte al miglioramento continuo». Una volta consegnato il prototipo, che ne sarà? «A quel punto avremo un modello che sia gli enti locali coinvolti in questa fase di progettazione, sia le altre realtà italiane potranno adottare — spiega Bottaini — Più elevato sarà il numero di comunità che riusciremo a coinvolgere, maggiore sarà il tempo risparmiato e minori saranno le emissioni inquinanti nell’ambiente per ogni spostamento». (l.d.o.) |
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